Un maestrale leggero e la cornice senza tempo dell’antica Tharros hanno fatto da scenario, ieri sera, a un nuovo sold out della rassegna “I Giganti dell’Arte”, organizzata dalla Fondazione Mont’e Prama. Protagonista del concerto è stato Max Gazzè, tra i nomi più originali della musica italiana contemporanea, che ha portato nel cuore del Sinis uno spettacolo intenso, sofisticato e coinvolgente, costruito in dialogo con l’Orchestra Jazz della Sardegna.
Accompagnato da oltre venti musicisti diretti da Gavino Mele e dagli arrangiamenti curati da Gabriele Comeglio, Gazzè ha proposto una scaletta che ha attraversato tutta la sua carriera: da “Cara Valentina” a “Una musica può fare”, da “Sotto casa” a “Mentre dormi”, fino a brani recenti come “Ti sembra normale” e “Così come mi viene”. Al suo fianco il polistrumentista Max Dedo, che ha aggiunto nuove sfumature sonore con chitarra, trombone e voce.
La collaborazione con l’Orchestra ha dato nuova forma ai brani del cantautore romano, rielaborati in chiave jazz, swing e sinfonica. «Strumenti e sensibilità diverse hanno creato una nuova “vestizione” dei miei brani – ha spiegato Gazzè dal palco –. È stato stimolante collaborare con l’Orchestra Jazz della Sardegna e con il maestro Mele. Sento che questa esperienza ha arricchito il mio repertorio, donandogli una profondità diversa».
Ma è stato anche il luogo a colpirlo: «Ci troviamo in un posto meraviglioso. Ho avuto la percezione netta di essere dentro un luogo speciale, denso di storia, con i Giganti e le rovine a fare da testimoni silenziosi. Tutto ciò ha reso il concerto ancora più suggestivo, quasi fuori dal tempo».
Figura eclettica e raffinata del panorama musicale italiano, Max Gazzè è noto per la sua capacità di coniugare la forma canzone con la sperimentazione armonica e testuale. Nato a Roma nel 1967, dopo un periodo vissuto in Belgio ha iniziato la carriera come bassista e compositore, distinguendosi per uno stile riconoscibile che mescola pop, rock, elettronica e orchestrazioni classiche. Ha partecipato più volte al Festival di Sanremo e collaborato con artisti come Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Carmen Consoli e Carl Brave.
Il concerto ha rappresentato il terzo e ultimo appuntamento musicale della rassegna estiva, dopo le esibizioni di Francesco Gabbani e dei Tiromancino. «Un altro sold out – ha dichiarato Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama – che conferma il valore della formula adottata: portare la cultura nei luoghi simbolo della Sardegna, coinvolgendo comunità e territori».
L’evento è stato realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Autonoma della Sardegna (Programma di Coesione Italia 21–27), del Comune di Cabras e con il supporto dell’Associazione Enti Locali, del GAL Sinis e della Società Cooperativa Penisola del Sinis. Un’iniziativa che rafforza la vocazione culturale e turistica dell’area archeologica di Tharros, trasformata per una notte in un palcoscenico a cielo aperto per la grande musica italiana.